Sabato 31 ottobre il coro è stato ospite della scuola primaria “C. Battisti” di Monfalcone dove ha tenuto un piccolo concerto di canti della I guerra mondiale introdotto e commentato magistralmente da Franco Ongaro. L’evento ha ripercorso in maniera molto sintetica lo spettacolo “Voci di pace” già replicato nella palestra della parrocchia di San Giuseppe in Largo Isonzo. È indubbiamente con queste iniziative che si può contribuire alla sensibilizzazione e ala consapevolezza della storia recente dei luoghi in cui viviamo. Basti pensare che, solo a Monfalcone, durante le varie battaglie cittadine tra italiani e austriaci sono morti circa 40.000 soldati: l’1% di tutti i morti della guerra del 15-18. Ai nostri tempi (parlo degli anni ’60) a scuola nessuno affrontava questo pezzo di storia soprattutto dal punto di vista del territorio e mi ha fatto molto piacere l’attenzione dei ragazzini di sabato che pendevano dalle labbra di Franco che raccontava sommariamente, toccando però i punti salienti della storia di quegli anni, vari aneddoti cittadini e avvenimenti geopolitici dei primi del novecento. Noi poi ribadivamo i concetti alla nostra maniera raccontandoli in musica.
Sabato 31 ottobre il coro è stato ospite della scuola primaria “C. Battisti” di Monfalcone dove ha tenuto un piccolo concerto di canti della I guerra mondiale introdotto e commentato magistralmente da Franco Ongaro. L’evento ha ripercorso in maniera molto sintetica lo spettacolo “Voci di pace” già replicato nella palestra della parrocchia di San Giuseppe in Largo Isonzo. È indubbiamente con queste iniziative che si può contribuire alla sensibilizzazione e ala consapevolezza della storia recente dei luoghi in cui viviamo. Basti pensare che, solo a Monfalcone, durante le varie battaglie cittadine tra italiani e austriaci sono morti circa 40.000 soldati: l’1% di tutti i morti della guerra del 15-18. Ai nostri tempi (parlo degli anni ’60) a scuola nessuno affrontava questo pezzo di storia soprattutto dal punto di vista del territorio e mi ha fatto molto piacere l’attenzione dei ragazzini di sabato che pendevano dalle labbra di Franco che raccontava sommariamente, toccando però i punti salienti della storia di quegli anni, vari aneddoti cittadini e avvenimenti geopolitici dei primi del novecento. Noi poi ribadivamo i concetti alla nostra maniera raccontandoli in musica.
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